DUPILUMAB PER IL PEMFIGOIDE BOLLOSO

DUPILUMAB PER IL PEMFIGOIDE BOLLOSO
TESTO CURATO DALLA DOTT.SSA ADELE SALEMME
12/05/2020

Journal of the American Academy of Dermatology (marzo 2020)

Dupilumab come nuova terapia per il pemfigoide bolloso: una serie di casi multicentrici

(Rana Abdat, Reid A. Waldman, Valeria de Bedout, Annette Czernik, Michael Mcleod, Brett King, Samantha Gordon, Razzaque Ahmed, Anna Nichols, Marti Rothe, David Rosamarin)


Il pemfigoide bolloso (BP) è una malattia bollosa autoimmune caratterizzata da un grave prurito a cui segue la comparsa di bolle tese, causata dall’attacco di autoanticorpi verso le proteine emidesmosomiali BP180 e BP230. È stato dimostrato che nella sua patogenesi sono implicati anche dei mediatori dell’infiammazione, in particolare le citochine interleuchina-4 (IL-4) e interleuchina-13 (IL-13).


Gli autori hanno ipotizzato che il dupilumab, anticorpo monoclonale inibitore del recettore dell’ IL-4, potesse essere un efficace trattamento per la cura del pemfigoide bolloso. 


Tramite uno studio retrospettivo e multicentrico Abdat e collaboratori hanno raccolto 13 casi di pazienti refrattari alle terapie convenzionali. La diagnosi di BP è stata confermata tramite analisi istologica di una biopsia cutanea e/o tramite immunofluorescenza diretta (DIF) e/o tramite saggi di immunoassorbimento legati ad enzima (ELISA) utili per individuare anticorpi circolanti anti-BP180 e BP230. Il dupilumab è stato somministrato per via sottocutanea secondo il dosaggio approvato per il trattamento della dermatite atopica, ovvero 600 mg iniziali a cui sono seguite infusioni di 300 mg a settimane alterne. In caso di pazienti con risposta parziale, sono state somministrate iniezioni aggiuntive di 300 mg, una volta a settimana. 


I risultati ottenuti hanno dimostrato che il 92,3 % (12/13) dei pazienti ha ottenuto o una risoluzione della malattia, definita come guarigione delle precedenti lesioni e assenza di nuove bolle, o una risposta soddisfacente al farmaco, intesa come miglioria clinica della malattia e desiderio del paziente di continuare la terapia. In particolare, il 53,8% (7/13) dei pazienti ha ottenuto risoluzione di malattia completa. Tre pazienti hanno ottenuto un miglioramento della malattia ricevendo dupilumab in combinazione con le terapie convenzionali.  


La durata media del trattamento con l’anticorpo monoclonale è stata di 5 mesi e la sua somministrazione non ha fatto registrare gravi reazioni avverse. 


In conclusione, sebbene lo studio presenti dei limiti quali aver analizzato un piccolo campione di pazienti, mancare di un gruppo di controllo, mancare di parametri standardizzati, suggerisce che il dupilumab ha una buona tollerabilità e sembra essere efficace per il trattamento del pemfigoide bolloso. Si ipotizza che tramite un’azione pleiotropica, l’anticorpo monoclonale sia in grado di agire sui biomarkers di malattia sia direttamente, inibendo l’attività della citochina IL-4, sia indirettamente, down-regolando la secrezione delle immunoglobuline di tipo E (IgE) circolanti e l’attività degli eosinofili, i cui livelli risultano elevati nei pazienti BP e correlati all’attività di malattia.  

Ulteriori studi saranno necessari per confermare l’efficacia e la tollerabilità del farmaco che potrebbe diventare una valida alternativa di trattamento per i pazienti BP refrattari alle terapie convenzionali.  

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