GREEN PASS ED ESENZIONI

GREEN PASS ED ESENZIONI
dal sito Omar, Osservatorio malattie rare
05/08/2021


Valutazione sulla non vaccinabilità demandata ai medici di base e pediatri.

Fondamentale la valutazione dei casi singoli per tutti i malati con sistema immunitario compromesso

Alla vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo di esibire il Green Pass per accedere a ristoranti, spettacoli pubblici, musei, piscine, palestre, centri benessere, strutture  ricettive, ecc

Vediamo di seguito, in dettaglio, che cosa prevede.

In generale – illustra la circolare – una vaccinazione non deve essere somministrata quando è presente una controindicazione perché il rischio delle reazioni avverse è maggiore dei vantaggi indotti dalla vaccinazione. Tale valutazione deve essere riferita allo specifico tipo di vaccino che si intende somministrare. La controindicazione alla somministrazione di un vaccino non implica automaticamente la stessa controindicazione per tutti i vaccini.


Una precauzione a non somministrare il vaccino può derivare, invece, da una condizione nel ricevente che può aumentare il rischio di gravi reazioni avverse o che può compromettere la capacità del vaccino di indurre un’adeguata risposta immunitaria. Rientrano tra questi il milione e mezzo di italiani affetti da una malattia autoimmune o autoinfiammatoria e i 5 milioni che hanno un sistema immunitario più fragile, molti dei quali non hanno ancora potuto sottoporsi alla vaccinazione, vista la necessità di non sovrapporsi al trattamento farmacologico e alle terapie in atto per tenere sotto controllo la propria patologia. 


Una situazione, quella messa in luce da APMARR, che riguarda potenzialmente una platea molto più ampia, che tocca soprattutto i malati rari e cronici, che ci spinge ancora una volta a sottolinea da un lavoro la necessità di approfondire il singolo caso, valutando il rapporto beneficio/rischio della somministrazione vaccinale, e dall’altro l’importanza fondamentale per tutti i cittadini più fragili di questa certificazione “alternativa”.


La maggior parte delle persone che al momento della seduta vaccinale abbia una precauzione alla vaccinazione Covid-19 – precisa la Circolare – può essere vaccinata ma in alcuni casi deve essere presa in considerazione la consultazione con il medico curante o con uno specialista per determinare se la persona può ricevere la vaccinazione in sicurezza. Questo ci conferma, una volta di più, l’imprescindibilità di una valutazione individuale di tutti i soggetti fragili, in primis i malati rari e cronici.



A CHI SPETTA LA CERTIFICAZIONE


Ai soggetti che per condizione medica non possono ricevere o completare il ciclo vaccinazione per ottenere una certificazione verde Covid-19 potranno essere rilasciate in formato cartaceo le certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti-SARS-CoV-2 potranno essere rilasciate in formato cartaceo, con validità massima fino al 30 settembre 2021, salvo ulteriori disposizioni.

Nel frattempo è in lavorazione un sistema nazionale per l’emissione digitale delle stesse al fine di consentirne la verifica digitale. La durata di validità delle certificazioni cartacee, definita sulla base delle valutazioni cliniche individuali, verrà aggiornata una volta che questo sistema digitale sarà pienamente operativo.



IN QUALI CASI VIENE RILASCIATA

La certificazione di esenzione viene rilasciata nel caso in cui la vaccinazione stessa venga omessa o differita per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate, che la controindichino in maniera permanente o temporanea.

CHI PUÒ RILASCIARE LA CERTIFICAZIONE DI NON VACCINABILITÀ

Le certificazioni potranno essere rilasciate – obbligatoriamente a titolo gratuito - direttamente dai medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi Sanitari Regionali o dai Medici di Medicina Generale o Pediatri di Libera Scelta dell’assistito che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nazionale.



COME DEVE ESSERE REDATTA LA CERTIFICAZIONE

Per essere valide, le certificazioni dovranno contenere:

i dati identificativi del soggetto interessato (nome, cognome, data di nascita);
la dicitura: “soggetto esente alla vaccinazione anti SARS-CoV-2. Certificazione valida per consentire l’accesso ai servizi e attività di cui al comma 1, art. 3 del DECRETO-LEGGE 23 luglio 2021, n 105”;
la data di fine di validità della certificazione, utilizzando la seguente dicitura “certificazione valida fino al _________” (indicare la data, al massimo fino al 30 settembre 2021);
dati relativi al Servizio vaccinale della Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale in cui opera come vaccinatore COVID-19 (denominazione del Servizio – Regione);
timbro e firma del medico certificatore (anche digitale);
numero di iscrizione all’ordine o codice fiscale del medico certificatore.

La certificazione, invece, non dovrà contenere altri dati sensibili del soggetto interessato, nemmeno la motivazione di non vaccinabilità.



CASI ACCERTATI DI CONTROINDICAZIONI

Per agevolare il lavoro dei medici certificatori, la Circolare raccoglie anche le principali condizioni o situazioni che possono rappresentare o meno una controindicazione e precauzione alla vaccinazione anti-SARS-CoV-2, precisando tuttavia che “data la complessità dell’argomento trattato, le condizioni riportate non sono esaustive”.

Vaccino Controindicazioni Comirnaty (Pfizer-Biontech) Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (paragrafo 6.1 del RCP) Spikevax (Moderna) Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (paragrafo 6.1 del RCP) Vaxzevria (Astrazeneca) Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (paragrafo 6.1 del RCP)

Soggetti che hanno manifestato sindrome trombotica associata a trombocitopenia in seguito alla vaccinazione con Vaxzevria

Soggetti che in precedenza hanno manifestato episodi di sindrome da perdita capillare Janssen (J&J) Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (paragrafo 6.1 del RCP)

Soggetti che in precedenza hanno manifestato episodi di sindrome da perdita capillare

In aggiunta:

  • reazione allergica grave dopo una dose di vaccino o a qualsiasi componente del vaccino: in caso di reazione allergica grave alla prima dose di un vaccino COVID-19, si può considerare la possibilità di utilizzare un vaccino di tipo diverso per completare l’immunizzazione; tuttavia, vista la possibilità di reazioni crociate tra componenti di vaccini diversi è opportuno effettuare una consulenza allergologica e una valutazione rischio / beneficio individuale;
  • gravidanza e allattamento: lo stato di gravidanza o il periodo di allattamento non costituiscano controindicazioni per la vaccinazione, tuttavia, qualora dopo valutazione medica si decida di rimandare la vaccinazione, alla donna in gravidanza potrà essere rilasciato un certificato di esenzione temporanea alla vaccinazione. Anche in questo caso, quindi, la valutazione è individuale;
  • Sindrome di Guillain-Barré: in caso di sindrome di Guillain-Barré insorta entro 6 settimane dalla somministrazione del vaccino Covid-19 (rari casi ne sono stati segnalati dopo somministrazione di vaccino AstraZeneca), senza altra causa riconducibile, è prudente non eseguire ulteriori somministrazioni dello stesso tipo di vaccino. In tali situazioni va considerato l’utilizzo di un vaccino di tipo diverso per completare l’immunizzazione;
  • miocardite/pericardite: la decisione di somministrare la seconda dose di vaccino Pfizer o Moderna in persone che hanno sviluppato una miocardite/pericardite dopo la prima dose (ne sono stati segnalati casi molti rari) deve tenere conto delle condizioni cliniche dell'individuo e deve essere presa dopo consulenza cardiologica e un’attenta valutazione del rischio/beneficio. Anche in questo caso va considerato l’utilizzo di un vaccino di tipo diverso per completare l’immunizzazione.
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